Europeo Speed Down: il nostro Pietro Nelli campione!

La passione per le corse di auto non ha confini. Un mondo che talvolta sembra terminare alle colonne d’Ercole della F1, soprattutto in Italia dove gli autodromi sono spesso deserti se non corrono le regine dell’automobilismo sportivo, si estende invece in una infinità di categorie per arrivare là dove il motore non c’è. Questo è lo Speed Down, che ha recentemente celebrato il Campionato Europeo proprio su un tracciato Italiano.

Tra i piloti in lizza c’era un driver che non solo poteva arrivare al titolo continentale, ma “doveva” vincere. Partiva favorito, i pronostici erano tutti per lui e lui semplicemente ha vinto. Solido pilota virtuale di PND ma maledettamente reale quando si infila in quella che lui modestamente chiama “macchinina”, il suo nome è Pietro Nelli, alias Il Nonno.

La Coppa del Nonno

 

Dieci categorie, oltre duecento vetture ai nastri di partenza, migliaia di persone al seguito tra piloti, meccanici, addetti ai lavori e tifosi. Per tre giorni hanno affollato le Valli di Lanzo, con epicentro il tracciato di Viù, quasi due chilometri molto tecnici, con pendenze fino al 10% per 150m di dislivello. E tanta gente proveniente da otto paesi d’Europa, unita dalla rivalità sportiva e dalle tante birre bevute insieme agli avversari, che magari ti fanno rosicare ma ai quali non si negano applausi e congratulazioni.

Una folla di appassionati fa da cornice all’evento continentale.

La Gara

Gli italiani sono i favoriti in C6, per prima la coppia Nelli-Berti nonostante la scaramanzia del presidente della federazione tricolore, che comunque non nasconde le ambizioni dei piloti di casa. Non mancano però i concorrenti pericolosi, soprattutto i cechi e gli svizzeri, questi ultimi che ancora detengono il record assoluto del tracciato, imbattuto dal 2013.

Uno dei punti più spettacolari del tracciato.

Per non farsi mancare niente anche il meteo ci mette lo zampino e le previsioni sono una assoluta incognita, con la pioggia che incombe fin dalle prove libere del sabato, con Giove Pluvio che si scatena e inonda il pomeriggio. Ma Nelli è in forma, nella mattinata ha staccato il secondo tempo assoluto e rodato a dovere il suo copilota Berti, all’esordio per sostituire il partner abituale Nicola Rossi.
Così è tutto rimandato alla domenica. Con tre prove per equipaggio da sostenersi in una sola giornata di gara il programma si infittisce e il meteo è bizzarro come sa essere solo tra i monti. Con la pista bagnata l’errore è dietro l’angolo, i rischi aumentano e, come dicono gli inglesi, serve del pelo. Sole, pioggia, ancora sole poi altre due gocce… con un niente tutto è perduto, bastano solo uno o due start nel momento sbagliato e si va a casa.

La criticità è massima, la tensione altissima, ma i nostri non si scompongono. Partendo sempre prima degli avversari non hanno riferimenti e non possono fare altro che andare più forte possibile, in qualsiasi condizione. Realizzano crono di rilievo che sono si noti agli avversari, ma mettono loro una altissima pressione. Alla fine con un complessivo di 4.22.790 sono quattro i secondi che li dividono dalla coppia svizzera giunta seconda di categoria, e quattro i decimi che li mettono in testa alla classifica assoluta delle ruote coperte.