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Regolamento Sportivo

REGOLAMENTO SPORTIVO PND
COMPORTAMENTO IN PISTA

PREMESSA

Questo documento, redatto dallo Staff, fa parte integrante del Regolamento Sportivo del team, ed è applicabile a tutte le competizioni on line qualsiasi siano la piattaforma e il software utilizzati.
Le regole del Comportamento in Pista di cui tratta sono tratte direttamente dal “Galateo di Guida” di Aristotelis Vasilakos, Libro Sacro dell’online racing, integrato dalle altrettanto celebri Note di Giovanni Lisitano, pilota ed ex Team Manager di PND.
Lo staff PND ringrazia sentitamente gli autori per averne condivisi i contenuti.

Quote:
Galateo di Guida
Guida al comportamento in pista
di Aristotelis Vasilakos
(adattamento di PND Staff)
Esiste una regola principale che ogni pilota (virtuale e non) non deve mai scordarsi. Un pilota corre sempre ed esclusivamente contro l’avversario più vicino.
Questa corta e apparentemente ovvia frase, chiude nel suo interno una completa filosofia su come affrontare una gara. Cercherò di analizzare questa filosofia e spiegarla nel migliore dei modi per ogni singola fase della gara, nel tentativo di avviare una discussione costruttiva che magari porterà alle espressioni di diversi pareri e migliorerà da una parte le gare stesse e dall’altra il comportamento in gara di ognuno di noi.

 

LA QUALIFICA

Tutti i piloti in qualifica hanno il diritto di tentare di raggiungere il massimo risultato, sia esso il primo o il penultimo posto in griglia. Duranti i giri di uscita dai box o quelli ormai abortiti, i driver hanno il dovere prendere qualsiasi provvedimento per non ostacolare le manovre di coloro che, sopraggiungendo, sono invece impegnati in un tentativo valido. Allo stesso modo i piloti meno veloci hanno il diritto di tentare la qualifica senza interferenze dai piloti più veloci che arrivano dietro di loro, che NON hanno alcun diritto di farsi strada disturbando le manovre dell’avversario che li precede. L’onere di prevedere correttamente il momento più opportuno per uscire dai box in qualifica è esclusivamente del pilota. In caso di errata valutazione oppure di circostanze sfavorevoli sarà solo sua responsabilità.
La violazione di queste semplici regole porterà inevitabilmente ad una sanzione.

 

PARTENZA

Cominciamo, ovviamente, dalla partenza. Di solito la maggior parte di noi se non si trova già in pole, cerca di guadagnare il maggior numero di posti possibile, nella fase di partenza. La vicinanza con gli avversari, gonfia l’opportunismo che c’è in noi e giustifica rischi eccessivi per guadagnare più posti possibili. Scattano anche giustificazioni personali che si basano su opinioni maturati in altre occasioni.

Ad esempio: sono solitamente più veloce del pilota X che però si è qualificato 4 posizioni più avanti di me a causa del traffico in qualifica. Devo subito sorpassare i tre piloti davanti, perché se no mi andrà via X che comunque posso batterlo. Cosi ci si ritrova alla prima curva a tirare la frenata al massimo cercando di guadagnare metri preziosi e sorpassare cosi più piloti possibili. Peccato che il pensiero spesso sia comune nella maggioranza dei piloti che formano la griglia. Si arriva cosi alla prima curva con una media di 10 piloti che frenano in grave ritardo. Qualcuno s’intraversa, qualcuno tampona quello che ha davanti, insomma si fa presto a creare il danno in mezzo a tante auto portate al limite in uno spazio molto stretto.

Con vetture particolarmente ostiche la situazione è ancora più delicata. Ci sono appunto auto che possono accelerare da ferme in meno di 5 secondi per i 100km/h e altre che non riescono a scendere sotto i 9 ma magari si trovano davanti nelle griglia di partenza per la loro estrema maneggevolezza che gli ha regalato una qualifica migliore. Ci si ritrova cosi nella fase di frenata per la prima curva, con tante auto appaiate con quelle leggere che freneranno molto in ritardo e quelle potenti e pesanti che arrivano con velocità superiore ma devono frenare molto prima per fermarsi. Vi lascio immaginare la scena di tre Mini appaiate che cercano di guadagnare la curva, mentre dietro una Falcon perde il controllo e sbandando e scivolando perpendicolare alla strada, li raggiunge a velocità doppia con il triplo del peso…

“Un pilota corre sempre ed esclusivamente contro l’avversario più vicino”.

Come si applica la filosofia precedente in questo caso? Bisogna spostare sempre la nostra concentrazione all’avversario più vicino. Se siamo al 10° posto nella linea di partenza, il nostro avversario principale è il 9° e non i primi tre! Determinando il nostro vero avversario e concentrandosi su questo, si eliminano di colpo rischi inutili, non si cerca di sopravanzare più di una posizione e si riesce a gestire anche possibili emergenze in questa delicata fase della partenza.

Nota: il pilota è opportunista da sempre, è nella sua natura. Perciò non dico che bisogna assolutamente evitare un sorpasso a più di una macchina in fase di partenza se si ha l’opportunità di farlo. Mai con rischi inutili però e avere la giusta mentalità su chi è il nostro principale avversario, aiuta a diminuire le azioni azzardate. Ricordatevi, se una mossa vi sembra rischiosa, allora nella maggioranza dei casi, si trasformerà in un incidente.

 

CONDOTTA DI GARA

Durante la gara i distacchi che contano sono solo di chi ci insegue e di chi ci precede. Queste sono le uniche informazioni che ci interessano. Prima di andare a vincere una gara bisogna occuparsene di chi ci precede e difendersi da chi ci insegue. Concentrandosi su questi principi, e se siamo abbastanza bravi, la vittoria arriverà da sola o per lo meno guadagneremo un piazzamento adeguato alle nostre possibilità. Se invece il nostro unico pensiero è come sbarazzarsi velocemente degli avversari per arrivare primi, è facile che correremo rischi inutili che spesso portano a incidenti, eliminando cosi ogni speranza di piazzamento, figuriamoci di vittoria.

In caso di gare con diverse auto dalle prestazioni le più varie, è facile trovarsi in una posizione con un tale handicap prestazionale che rende la vittoria finale pressoché impossibile.
Cosa si fa in quell’occasione? Si abbandona la gara? Certo che no, è difficile che ci si trovi in una gara con la macchina peggiore in assoluto, e sicuramente un avversario con il quale duellare per tutto l’arco della gara, lo si trova . Inoltre anche un solo abbandono di un sfortunato pilota che ci precede, può regalarci una posizione e qualche punto in classifica in più. Ricordatevi inoltre che il regolamento spesso prevede che tutti quelli che si trovano con una macchina migliore della vostra in una gara, dovranno scegliere una peggiore in un’altra gara. Siate furbi e applicate la strategia.

Conoscete il vostro avversario. Se davanti a voi avete un avversario su una macchina che sapete che consuma molto le gomme, è inutile attaccarlo nei primi giri, aspettate il momento giusto e attaccate verso la fine della gara a gomme andate. Viceversa sfruttate le vostre gomme all’inizio della gara per creare un gap di sicurezza, oppure moderate le vostre prestazioni per non consumarle più del dovuto se credete che spingendo non riuscirete a fare un gap accettabile.

“Un pilota corre sempre ed esclusivamente contro l’avversario più vicino”.

Anche se siete terzi e siete convinti di poter lottare per la vittoria per manifestata superiorità di prestazioni nei confronti di chi sta nelle prime due posizioni, concentratevi sempre sull’avversario diretto. Colmate il gap che vi separa girando sempre costanti e non cercando di sforzare oltre le vostre possibilità velocistiche. E’ difficile o per lo meno molto raro che in gara un pilota riesca ad andare più veloce dei tempi che in media riesce a registrare nelle sessioni di allenamento. Non fatevi prendere dalla foga e cercate di mantenervi su questi tempi. Spingere oltre per andare ancora più veloce, quasi nella totalità di casi, porta ad un giro buono e un giro con qualche grave errore. Se vi va bene, perderete solo tempo inutile sprecando il precedente giro buono, se vi va male, finirete fuori pista perdendo qualche posizione o nella peggiore dei casi, sarete costretti ad abbandonare una gara che come minimo vi avrebbe regalato la 3° posizione nell’esempio sopradescritto.

 

IL SORPASSO

L’arte estrema dello sport automobilistico. Ci sono esempi di piloti velocissimi che semplicemente non sanno sorpassare, e viceversa di piloti non particolarmente brillanti che invece riescono a sorpassare con facilità. Strategia, studio, psicologia, abilità, tecnica, esperienza, tutte doti che devono essere sfruttate a dovere per riuscire ad ottenere un buon sorpasso. Non ci stancheremo mai di sottolineare l’importanza di studiare bene l’avversario, possibilmente più di un giro. Solo studiando con pazienza l’avversario si riesce a capire il suo comportamento, trovare i punti deboli e scegliere il giusto momento per tentare il sorpasso.

Nella fase di sorpasso bisogna sempre avere un piano alternativo, perché se per qualsiasi motivo, il sorpasso non vi riesce, dovrete essere pronti a rientrare in traiettoria senza danni per voi, la vostra macchina e ovviamente l’avversario. Il sorpasso disperato che spesso si vede nelle gare online, è una della più comuni cause di abbandono di gara, malcontento in piloti, team manager e organizzatori, e inutili polemiche fra amici nel dopogara. L’errore nelle gare ci sta e, se succede, tutti se ne fanno una ragione, ma provocare l’errore prendendo rischi insensati tentando sorpassi disperati, di sicuro non aiuta.
Ricordate inoltre che la responsabilità sta spesso ed esclusivamente dalla parte di chi tenta il sorpasso, perché è lui che decide quando e come farlo. Cosi, tranne che in rarissime eccezioni, sarà chi ha tentato il sorpasso sbagliato a subire non solo le conseguenze dell’incidente ma anche le penalità degli organizzatori.

Con vetture particolarmente ostiche la situazione di sorpasso diventa ancora più delicata. Capire dove si trova un’auto avversaria che ci affianca, è molto difficile e a volte impossibile, mentre anche la mancanza di agilità su tante auto, rende le manovre di sorpasso assai rischiose. Talvolta sono robuste e resistono in qualche sportellata, ma questo non rende un comportamento del genere lodevole e di sicuro non passa impunibile né dal punto di vista etico, né tanto meno dal punto di vista regolamentare. Per questi motivi è sempre importante ricordarsi che la totale responsabilità per un sorpasso, con rarissime eccezioni, grava sempre sulle spalle di chi il sorpasso lo tenta! Con la vastissima gamma di auto e rispettive caratteristiche e prestazioni, tentare ed eseguire un sorpasso con successo non sempre può bastare.

Facciamo un esempio per rendere il tutto più chiaro. Siete nella vostra fiammante Renault Alpine e state inseguendo una potentissima Chevrolet Corvette. Aiutandosi con i suoi 400cv la sua accelerazione nel rettilineo è incredibile ma arrivando alla veloce curva a destra, è costretta a rallentare più del dovuto per cambiare direzione ai suoi 1400 kg di peso aggravato ancora di più dalla quantità di benzina che è costretta a portare per dissetare il potente V8. Voi invece sfruttate a dovere l’agilità dei 700 kg col motore posteriore e armati anche della buona aerodinamica riuscite ad avvicinarvi moltissimo, al punto che, quando la Corvette frena ben prima di voi, con decisione vi portate avanti e frenate dopo i infilando il vostro avversario all’interno! Successo! Riuscite a fare la curva benissimo e in uscita siete davanti al vostro avversario, pronti per il lunghissimo rettilineo… grandioso no? Non esattamente, siete riusciti a fare la curva e il vostro avversario è stato sorpassato ma adesso segue un lunghissimo rettilineo e la Corvette non è rimasta molto indietro… voi avete 150cv, e lui, 430cv… con l’acceleratore ormai spaccato dalla pressione del piede destro, guardate impossibilitati a reagire la Corvette che non solo vi sorpassa, ma fa anche un distacco sufficiente per difendersi dai vostri attacchi nel punto di frenata successivo. Inoltre il sorpasso vi ha fatto perdere tempo prezioso (che di solito guadagnate sulle curve) e la Jaguar E-type che prima manco vedevate negli specchietti, adesso si fa minacciosa dietro di voi… ma cosa è andato storto? Avete completamente sbagliato il momento d’attacco. Era meglio aspettare, avvicinarsi alla Corvette in una serie di curve lente e attaccare nella frenata prima di entrare nel tratto misto. Se riuscivate a fare il sorpasso in quel punto, avevate a disposizione più curve per distanziare abbastanza la Corvette e difendersi cosi nel rettilineo che segue. Insomma, prima di tentare il sorpasso alla prima occasione, contate fino a dieci e ripensateci, forse non è un bene.

“Un pilota corre sempre ed esclusivamente contro l’avversario più vicino”.

Ancora una volta: studiate il vostro avversario. Non potete sorpassare subito per andare a prendere chi sta più avanti. Se vi è già capitato con successo, è stata solo fortuna, e prima o poi la fortuna sparisce. Concentratevi su chi avete davanti o indietro, mai su chi sta davanti a voi di 3-4 posizioni. Esiste anche un fattore che non spesso viene considerato e può portare a brutte sorprese. Il pilota davanti a voi, potrebbe essere molto esperto e cambiare il suo stile di guida per sorprendevi. Se siete arrivati alle spalle di un pilota e vedete che in due curve simili frena 50 m prima di voi, non è detto che quando tenterete il sorpasso lui non stava fingendo e riesca a frenare 10 metri dopo di voi. Questo potrebbe significare un sorpasso perso, ma se va veramente male e vi coglie a sorpresa oppure vi fa perdere il riferimento del punto di frenata, potrebbe anche significare un’uscita di pista o un incidente… non la cosa migliore. Studiare l’avversario vuol dire, restare a distanza ravvicinata ma sicura, osservare i punti di frenata e di accelerazione, le traiettorie e il modo in cui controlla la macchina. Dopo potete cominciare a fargli pressione, uscendo dalla scia e tentando finti sorpassi, per vedere come reagisce, se ha voglia di resistere oppure se preferisce cedere la posizione.

Non seguitelo mai incollati sul suo paraurti soprattutto nei punti di frenata, perché è facile perdere i riferimenti oppure restare vittima di un suo errore di valutazione o perdita di controllo. Inoltre facendo pressione all’avversario non è raro che costui sbagli e ceda la posizione senza alcun rischio dalla vostra parte. Un regalo sempre molto gradito. Ricordatevi sempre che la distanza fra le due vetture può essere fissa in termini di tempo, ma è molto relativa alla velocità delle due auto.

Facciamo un esempio per rendere la situazione più chiara.
Due auto sfrecciano sul rettilineo di Monza a 200km/h(55.5metri/secondo)… il loro distacco sulla linea di partenza sono 0.25” che vuol dire che sono divisi da una distanza di ben 14 metri! Una situazione del tutto accettabile no? Arrivando alla prima variante le due auto devono frenare fino a 50 km/h (13.8 m/sec). Ipotizziamo che le due auto (e i due piloti) riescono a frenare nello stesso momento e con la stessa efficacia mantenendo cosi il loro distacco temporale stabile (0.25”) A 50km/h, un distacco di 0.25” equivale in 3.5metri. Considerando che il distacco (e la distanza) viene misurata dal muso della prima auto, al muso della seconda, e considerando la lunghezza media di una auto è superiore ai 4m… vuol dire che il muso della macchina inseguitrice si trova più o meno a livello dei sedili posteriori della macchina che precede… Insomma se la macchina davanti a voi non è una Mini o una Fiat Abarth… l’avete buttato fuori! Inoltre tenete presente che su questo esempio i due piloti frenano esattamente nello stesso istante temporale e non nello stesso punto spazio come invece accade nella realtà peggiorando ancora di più la situazione. E non abbiamo neanche preso in considerazione auto differenti. Conclusione, se state inseguendo e non volete sorpassare, uscite sempre di scia, frenate in anticipo e sempre con un margine di sicurezza.

 

LA DIFESA

Non sempre si riesce ad avere la meglio in termini di prestazioni. Capita, si spera raramente, di dover subire gli attacchi di un avversario più forte di noi. Fortunatamente non esiste nessuna regola che ci impone di lasciar strada a chi ci insegue, anzi spesso un pilota che resiste con successo agli attacchi dell’avversario, offre spettacolo e diventa “complice” di bellissimi duelli. E’ sempre un bene difendersi a tutti i costi?

Ovviamente la risposta scontata è no. Difendersi vuol dire rallentare il nostro ritmo di gara e se da una parte magari ci permette di mantenere la posizione contro il diretto avversario, a lunga durata una difesa può creare nelle nostre spalle un trenino agguerrito di avversari che non vedono l’ora di sorpassarci. Cosi invece che mantenere la propria posizione, si rischia di perderne diverse. Bisogna valutare da volta in volta la situazione. Se mancano pochi giri allora sicuramente vale la pena di provare a non cedere la posizione. Se invece ci troviamo nella prima metà di gara e chi ci insegue guadagna 3 secondi sul giro… forse non ha molto senso resistere più di tanto.

Anche in quest’occasione è importante capire la differenza fra la nostra macchina e quella dell’avversario. A Monza su una Punto è pressoché inutile resistere contro una BMW, ma questo è ovvio. Ci sono invece situazioni nelle quali la differenza e la decisione non sono cosi chiare e lampanti. L’esperienza vi aiuterà sicuramente ma ricordatevi che resistere a tutti i costi non è sempre la soluzione migliore. Un pilota corre sempre ed esclusivamente contro l’avversario più vicino. Resistere è comunque una scelta buona e giustificata. può scoraggiare l’avversario dal tentare un attacco decisivo, e sicuramente rende le gare più piacevole e agonistiche, d’altronde si corre per il gusto dell’agonismo no?

Tuttavia non bisogna esagerare. Restate sempre nei limiti della sportività e non cambiate corsia in rettilineo più di una volta. Se decidete di restare esterni, lasciate sempre un po’ di spazio per l’avversario, oltre ad essere corretta è anche una mossa intelligente visto che se l’avversario non ha spazio e si appoggia contro di voi, sarete voi a finire fuori pista. Se decidete di restare interni invece, tenete presente che dovrete frenare un po’ prima perché sarete costretti ad una entrata in curva più stretta e di conseguenza ad una velocità minore. Non fate la gara a chi frena più in ritardo. Potete far finta di frenare molto prima, portando anche l’avversario ad una frenata anticipata, poi mollate il freno e rifrenate poco più avanti, beffando il vostro avversario. Se avete studiato a dovere, vedrete che spesso funziona.

 

I DOPPIAGGI

Ricordate sempre che Il doppiato è un pilota che è in pista per un posto nella classifica finale. Per una miriade di motivi si trova ad essere doppiato ma questo non lo rende di colpo invisibile e inesistente. Merita il totale rispetto e di sicuro non dovete mai aspettare che si sposti fuori pista per farvi passare all’istante. Anche se è giusto aspettare un trattamento migliore e bassa resistenza al sorpasso, non prendetevelo per scontato. Per un sacco di motivi potrebbe resistere, anche per errore, ma voi dovete essere sempre pronti all’imprevisto perché un incidente penalizzerà sicuramente più la vostra gara che la sua. Se invece siete voi ad essere doppiati, ricordatevi che se siete in duello con un vostro avversario avete ogni diritto di non spostarvi subito e continuare il duello in quel istante. Ricordatevi però che dovete pur dare strada a chi vi sta per doppiare.

E’ sempre meglio farlo in un lungo rettilineo e non in prossimità di curva. Inoltre un errore frequente, in uscita di curva non spostatevi subito fuori traiettoria. Per fare questa manovra dovete togliere il piede dall’acceleratore e rischiate anche di perdere il controllo. Se poi chi vi sta per doppiare è molto vicino, rischia di tamponarvi. Restate invece in traiettoria, sfruttando la massima accelerazione della vostra vettura e lasciate a chi sta per doppiarvi la scelta di uscire da scia e affiancarvi. Solo in quel momento potete alzare il piede dal gas per agevolare la manovra.

Per i soliti motivi di punti ciechi di visibilità delle nostre auto, è difficile capire la posizione di chi ci sta vicino. Inoltre non ci sono tante segnalazioni a riguardo. Tutte cose da considerare sia dai chi viene doppiato sia da chi effettua il doppiaggio. Un pilota corre sempre ed esclusivamente contro l’avversario più vicino. Il doppiaggio è una grande occasione per aumentare il gap dal vostro avversario oppure per diminuirlo. Resta il fatto che lui potrebbe essere più bravo o più fortunato di voi nell’effettuare la manovra. Questo non vi da assolutamente il diritto di spingere il doppiato fuori strada per guadagnare tempo. Cosi sono le gare, fatevene una ragione e continuate a spingere. I piloti più esperti riescono a modificare di poco il loro ritmo per trovare i doppiati in punti del tracciato dove è facile sorpassarli, pensate in anticipo su come fare, a volte è più facile di quel che sembra.

Buon divertimento in pista!

Quote:
Galateo di Guida
Alcuni buoni consigli
di Giovanni Lisitano
(libero adattamento di PND Staff)
APPROCCIO ALLE GARE ON LINELe competizioni online sono spesso molto ben organizzate ed i vari portali si preoccupano, giustamente, di garantire a tutti i partecipanti sempre la massima correttezza e serietà durante lo svolgimento delle gare. Questo perché troppo spesso si vede gente che non è a conoscenza delle regole basilari che devono essere rispettate, vuoi per mancanza di informazioni, vuoi per negligenza durante la guida, vuoi per inesperienza e mancanza di km macinati con il simulatore specifico adottato per il campionato a cui si partecipa.Inoltre, molti vengono come tutti noi da esperienze fatte su giochi di guida che a loro tempo mostravano il fianco troppo spesso ad attacchi ritenuti legittimi per quanto riguarda certi aspetti di gioco, non ultima la mancanza di danni alle vetture. Così facendo il pilota è portato a guidare sempre sopra le proprie possibilità poiché un errore non pregiudica l’esito dell’evento se non per una questione di perdita di tempo. Arrivando poi da esperienze solo offline, trovarsi online con altri piloti che non seguono rigidamente le linee impostate dalla intelligenza artificiale, il pilota non è preparato a cambi di linee, strategie di gara, stili di guida differenti ed avversari con potenziale e quindi competitività diversa.Per questo è molto importante essere a conoscenza del simulatore che si usa, delle regole adottate dalle leghe alle quali si parteciperà e delle regole di buon comportamento in pista e di sportività che sono anche non scritte.

 

RISPETTO PER GLI AVVERSARI

Per prima cosa bisogna avere sempre rispetto di tutti i partecipanti alla competizione.

Non importa se abbiamo un passo di cinque secondi più veloce, l’avversario va rispettato sempre, anche quando si tratta di un doppiato bisogna prestare sempre la massima attenzione.
Se per qualche motivo ci troviamo davanti ad un avversario molto più lento, per esempio abbiamo commesso un errore e stiamo rimontando, non possiamo pretendere che questi si sposti per concederci strada né che ci agevoli o non tenti di difendersi per mantenere la sua posizione. Queste sono le gare ed è giusto che sia così.

Ribadisco: calma, sangue freddo e rispetto per tutti.

 

USCIRE DALLA PIT LANE

Chi esce dai box ha tutto il diritto di occupare completamente la corsia di accelerazione. Se chi arriva invade quella corsia e causa un incidente viene considerato unico colpevole e sanzionato secondo i termini del regolamento in vigore. Ovviamente chi esce deve prestare attenzione se non esiste la corsia di accelerazione e non può mai TOCCARE le linee bianche che ne delimitano la larghezza, pena sanzioni disciplinari.

 

SEGUIRE UN AVVERSARIO: LA FRENATA

“Se mi vuoi stare a un metro devi essere capace, se mi vieni addosso è colpa tua” (Cit.)

Partiamo da un punto fermo e insindacabile: chi tampona ha sempre torto.
Non esistono scusanti di nessun tipo, perché chi sta dietro si trova SEMPRE nelle MIGLIORI condizioni per poter valutare la propria situazione e quella dell’avversario che si trova davanti.
L’errore che si commette più spesso è quello di avere troppa premura, infatti si finisce per tamponare gli avversari più lenti di noi perché ci sentiamo che stiamo perdendo tempo e ci si dimentica che anche il nostro avversario sta facendo la sua gara.

Non sono ammesse scuse perché un avversario può aver frenato prima rispetto al riferimento del giro precedente almeno per uno dei seguenti motivi:
• problemi di freni
• problemi di gomme
• stanchezza
• errore causato da un momento di distrazione
• errore causato dalla pressione portata dalla vostra presenza dietro
• errore di valutazione
• problema del gioco (freeze e/o calo di FPS)
• problema di connessione (lag)
Come vedete, bisogna prestare sempre la massima attenzione quando si segue un avversario e bisogna VIOLENTARSI il cervello per OBBLIGARSI a pensare diversamente rispetto a quando si gira senza nessuno davanti. I nostri riferimenti in pista sono appunto solo nostri e non si può dare per scontato che tutti frenino nello stesso punto. Vuoi per differenza di prestazioni, che di setting, che di stile di guida e tanto altro ancora.

 

SEGUIRE UN AVVERSARIO: LA SCIA

Tornando alla necessità di CAMBIARE I RIFERIMENTI quando si segue un avversario: siamo costretti a farlo perché trovandosi dietro, la nostra vettura non risponderà più come farebbe se fossimo soli senza nessuno davanti! Per il semplice fatto che:
• l’effetto scia “risucchia” un po’ la nostra vettura allungando di conseguenza lo spazio di arresto
• la nostra aerodinamica perderà il carico prodotto dall’aria che viene a mancare perché “spezzata” dalla vettura che ci precede. Anche in questo caso si allunga lo spazio di frenata a causa del minor grip che si ha in generale, soprattutto all’anteriore

Proprio per questo motivo anche se riusciamo a frenare NELLO STESSO MICROSECONDO del nostro avversario… LO TAMPONIAMO… perché la nostra auto, anche se messa a punto meglio, in quel momento allungherà la frenata.
Quindi quando siamo in scia dobbiamo per forza di cose frenare PRIMA. prima del nostro avversario e prima del nostro solito riferimento. Questa è una legge fisica, non fa sconti a nessuno: in scia non si può frenare nello stesso momento del nostro avversario, figuriamoci dopo.

Quando avete un avversario davanti dovete SEMPRE perdere un po’ di tempo per studiarlo e vedere come sta in pista. Questo significa stare uno o due giri dietro, a distanza di sicurezza per vedere dove siamo più veloci, dove guida come noi e dove invece guida in maniera diversa. Così facendo riduciamo al minimo le possibili incomprensioni e gli errori di valutazione in fase di PREPARAZIONE DELL’ATTACCO.

 

IL SORPASSO: PREPARAZIONE ED ESECUZIONE

L’attacco va INIZIATO almeno una curva prima del punto in cui decidiamo di provare il sorpasso. Se ad esempio ci troviamo a Monza e decidiamo di attaccare il nostro avversario alla staccata della prima variante, vuol dire che dobbiamo preparare l’attacco alla parabolica, cercando di uscire bene e più veloci in modo da sfruttare il miglior spunto sul rettilineo finale, affiancare l’avversario a metà rettilineo o comunque ben prima della staccata, quindi far valere il nostro punto di forza nella frenata della prima variante, perché magari abbiamo visto nei giri precedenti che lì lui frenava 50 metri prima di noi, salvo errori o volponi
Non è ammesso passare un avversario dopo una “bussatina” che l’ha costretto a rimanere largo quel tanto che basta a fargli perdere la corda o aprire una porticina.

In ogni caso, se si danneggia l’avversario è buona norma fermarsi (per i piloti del team PND è OBBLIGATORIO) ed attendere che l’avversario riprenda la gara, cedendo la posizione e riaccodandoci subito dietro.
Anche se commettiamo un errore e arriviamo lunghi tagliando una variante e guadagniamo qualche posizione dobbiamo renderla immediatamente.

 

IL SORPASSO: LA DIFESA

Non dimentichiamoci poi un’altra regola importantissima: chi sta davanti ha IL DIRITTO di scegliere la traiettoria che ritiene più utile per difendere la posizione.
Inoltre chi sta davanti a noi, ancora più importante, può puntare la corda in base al suo stile di guida e alla condizione della sua vettura in quel momento della competizione. Ovviamente questo diritto decade in fase di affiancamento. In questo caso chi si difende non può sportellare e chiudere un avversario che si è già infilato ed ha preso posizione, Questi sono infatti casi che rientrano negli errori di valutazione del pilota in difesa e delle sue responsabilità.

Altra cosa importantissima: si può cambiare traiettoria UNA SOLA VOLTA. Se siamo attaccati e decidiamo di prendere la traiettoria interna, dobbiamo rimanere lì finché non finisce la manovra di attacco da parte del nostro avversario e finire la nostra azione di difesa. Fare zig zag per non farsi passare o per non far prendere la scia all’avversario non è ammesso oltre che punito con sanzioni disciplinari.

Quando poi ad un attacco gagliardo segue una difesa arcigna e si vuole passare in due nello stesso posto, i contendenti devono sapere che si sta condividendo il rischio e quando i giudici chiuderanno il caso come “un normale contatto di gara” sarà sempicemente……

 

“TUTTO MOLTO RACING” (M. Schumacher)

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